“In una vita precedente frequentavo luoghi della rete Internet nei quali accadevano cose strane.” (Massimo Mantellini)

Ultim’ora: AstronautiCAST, un’iniziativa dell’Associazione ISAA, è il primo podcast italiano sull’astronautica e lo spazio. Attivo dal 2007 informa sulle novità del settore, tecnologie e missioni spaziali, raccontando la storia dell’esplorazione dello spazio con esperti per approfondimenti. Nel 2011 AstronautiCAST ha vinto l’European Podcast Award nella categoria Best non profit Podcast in Italy. Il volo di Luca Parmitano segnerà il ritorno nello spazio di un astronauta italiano dopo il ritorno di Paolo Nespoli dalla stazione spaziale nel maggio del 2011. Parmitano, la cui missione è stata chiamata Volare, sarà il primo a raggiungere lo spazio fra gli astronauti del nuovo gruppo selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nel 2009 di cui fa parte anche l’italiana Samantha Cristoforetti. Il podcast AstronautiCAST condurrà una diretta video streaming del lancio della Soyuz TMA-09M martedì 28 maggio 2013, a partire dalle 21:45 ora italiana, che potrete seguire sulla pagina AstronautiCAST Live. Il decollo è previsto alle 22:31. Il team di Astronauticast commenterà in italiano le immagini di NASA TV da Baikonur e risponderà alle domande e curiosità del pubblico. La pagina di Astronauticast comunicherà eventuali ulteriori informazioni o cambiamenti di orario, che potrebbe subire variazioni per le esigenze della missione. (Fonte Gravità-Zero) Per seguire la diretta: www.astronauticast.com/live
Primo piano: Linux al posto di Windows. È questo il cambio di sistema operativo che riguarda alcuni computer portatili presenti sulla Stazione spaziale internazionale. La ragione? Poter contare su un sistema operativo stabile ed efficiente, che dia la possibilità a chi lo usa di avere al tempo stesso supporto tecnico. A farlo sapere è Keith Chuvala della United Space Alliance, la società che si occupa di gestire i computer della Iss per conto della Nasa, che commentando la decisione ha aggiunto “abbiamo bisogno di un sistema operativo che ci dia la possibilità di controllo in-house. Se abbiamo bisogno di riparare, aggiustare o adattare qualcosa, possiamo farlo”. Secondo ExtremeTech, con questa mossa non ci saranno più computer operati da Windows a bordo della Iss.  (Fonte Wired)  Per saperne di più: http://daily.wired.it/news/scienza/2013/05/15/linux-sistema-operativo-stazione-spaziale-internazionale-46275618.html