altra-uhura“C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può fuggire.” (Andrej Tarkovskij)

Ecco una rassegna molto speciale che riporta tutte le segnalazioni di eventi, idee e iniziative che la redazione di WebTrek Italia ha “passato” di recente agli amici di AMREF.  Si parla, evidentemente, di Africa, ma con un occhio di riguardo alle tecnologie smart e sostenibili e alle nuove idee che vengono promosse sul web. Alcune di queste segnalazioni sono finite sul tavolo del direttore della Onlus e speriamo che possano divenire concreti progetti magari anche con il vostro aiuto.  Perché, ne siamo convinti da sempre, il futuro della nostra umanità passa anche per l’Africa…

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Una signora di Minneapolis ha creato con il figlio una casa di produzione di giochi mobile che devolve il 50% dei ricavati inviando bici in Africa. ” Una bici costa 134 dollari: ogni 387 download abbiamo i fondi per spedirne una”. Così facendo si dà lavoro agli sviluppatori, gli utenti scaricano il software e in Africa usano le bici… per Android.  Per approfondire: http://globalgaminginitiative.com/index.html#main

– African Story Challenge un concorso è aperto agli africani che lavorano nei media con un premio da un milione di dollari dove uno degli argomenti dei contributi da inviare riguarda “Africa 2063″ dove immaginare il futuro del continente. Gli estremi al link: http://africanstorychallenge.com/

– Italiani e donazioni: http://www.doxa.it/it/News/ITALIANI-SOLIDALI-Comportamento-di-donazione-degli-italiani

– Un esperimento del giornale Guardian: è stato chiesto ai lettori perché sono emigrati mediante un hashtag su Twitter. Sebbene alcune delle risposte siano prevedibili, molte persone hanno raccontato nel limite de 140 caratteri il loro percorso umano o professionale: http://www.guardian.co.uk/global-development/2013/jan/22/whymigrate-migration-twitter

Una “tecnologia sostenibile” che potrebbe essere adottata in situazioni dove ci si deve un po’ arrangiare… http://www.gizmodo.it/2013/04/19/costruire-un-pannello-solare-con-bottiglie-di-plastica.html

– Un evento: http://www.afrofuture.it/afrofuture/home

 – Un innovativo sistema per la gestione del primo soccorso in Kenya: http://life.wired.it/news/salute/2013/03/05/lo-smartphone-e-i-sistemi-di-primo-soccorso.html

 – Un velivolo solare: http://www.indiegogo.com/solarship

Malattie respiratorie e metodi di cottura: http://news.nationalgeographic.com/news/energy/2013/01/130129-biochar-clean-cookstoves/

Il documentario Solar mamas. Il film, diretto da Mona Eldaief e Jehane Noujaim, ci porta al Barefoot College in India, dove alle donne di paesi poveri di vari continenti s’insegna come costruire dei pannelli solari. Che poi serviranno portare energia e sviluppo nelle loro comunità. Ecco un link al trailer: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=VBt3bWYcF_A

– Una turbina eolica  sostenibile:  http://www.gizmodo.it/2012/11/13/viene-dallafrica-la-turbina-eolica-silenziosa-che-non-uccide-gli-uccellini.html

Fatchecking africano: http://www.africacheck.org/

Cooperative agricole: http://life.wired.it/news/food/2012/10/16/giornata-mondiale-dell-alimentazione-2012-cooperative-agricole.html

Un portale per” i fatti” africani: http://www.afronline.org/

Una borsa  realizzata con lo scopo di purificare l’acqua mentre la si trasporta dalla fonte al luogo dove verrà consumata.Il metodo usato per la purificazione utilizza l’interazione di materiale plastico con i raggi solari. In pratica, la borsa è fatta da due lati di materiale differente. Il lato esterno è composto di PET (polietilene tereftalato), la comune plastica in cui si trovano imbottigliate bibite e acqua. Quando questo materiale viene esposto ai raggi solari per un tempo di circa 6 ore, i raggi UV-A penetrano attraverso la plastica e, per azione diretta e per azione indiretta dovuta al conseguente aumento della temperatura, uccidono i batteri contenuti nell’acqua. Con questo procedimento, ci vogliono circa 6 ore per purificare 3 litri di acqua imbottigliata. Questa borsa, invece, migliora questo processo, in quanto il lato interno è composto da uno speciale materiale riflettente, capace di assorbire il calore, facendolo però permanere all’interno della borsa stessa. La borsa è capace di purificare circa 10 litri di acqua in circa 6 ore di esposizione al Sole. Considerando che nei paesi come l’Africa i raggi solari non mancano e che per raggiungere la fonte e tornare al villaggio ci vogliono a volte anche più delle ore necessarie alla purificazione, questa Solar Bag potrebbe essere un aiuto non indifferente. Inoltre, l’acqua la sipotrebbe trasportare comodamente a tracolla e trascorse le ore del viaggio potrebbe essere subito consumata, senza attendere ulteriore tempo. Se il viaggio dura meno di 6 ore, la Solar Bag può essere appesa o appoggiata al suolo per continuare il suo lavoro. Quando l’acqua è poi pronta, un rubinetto sulla parte inferiore della borsa ne consente la fuoriuscita. Questo rubinetto è anche compatibile con un filtro a pompa manuale, per un processo di purificazione supplementare. Per ora è solo un prototipo, ma prodotta in massa costerebbe meno di cinque dollari. Maggiori dettagli al link: http://phys.org/news/2012-08-industrial-students-solar-bag-purifies.html

– “Mathare in Nairobi, Kenya, was a blank spot on the map until December 2010, when young people of Mathare created the first free and open digital map of their own community…” http://mapmathare.com/

– Uno dei 50 migliori blog del 2008 secondo Time. Video, foto e storie d’innovazione spiegano come una creatività energica e ottimista affronta le sfide di un ambiente difficile: http://www.afrigadget.com/

L’eroismo delle donne: http://www.brainpickings.org/index.php/2012/05/24/women-are-heroes-jr-book/

Open data Kenya: https://opendata.go.ke/

Sulle fonti rinnovabili: http://life.wired.it/news/energia/2012/04/24/energia-idroelettrica-fotovoltaica-africa-rinnovabili-23457.html

La mappa dell’acqua: http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-17775211

Un esperimento di telefonia medicale mobile in Kenya: http://www.technologyreview.com/communications/39364/?p1=A1

Adozioni senza distanza: http://www.selamethiopia.it/

– Monitorare la spesa pubblica: http://www.ugatuzi.info/index.php?yr=6

– Infografica sulla fame nel Corno d’africa: http://www.readwriteweb.com/archives/visualizing_famine_in_the_horn_of_africa_infograph.php

Un ospedale da campo elitrasportabile: http://www.yankodesign.com/2011/07/25/anytime-anywhere-deliverable-hospital/

– Il rapporto tra la mortalità infantile e il debito pubblico: http://www.guardian.co.uk/news/datablog/interactive/2011/jul/18/africa-data-visualised-infant-mortality-government-debt?CMP=twt_fd

 – Ancora open data africani: http://whiteafrican.com/2011/07/07/africas-first-national-open-data-initiative-kenya/

Un progetto di microcredito: http://www.kiva.org/

– Sulla sicurezza nei villaggi: http://www.wired.com/dangerroom/2011/06/african-village-vs-rape-cult/

– Bici per l’Africa:  http://www.benbikes.org.za/namibia/

 – Una biblioteca tradizionale affiancata a un modulo di biblioteca digitale. “Attraverso un container chiamato eHub sarà accessibile una connessione a internet in banda larga. È un laboratorio di conoscenza. Che può aprire una finestra su altri mondi altrimenti irraggiungibili. Prevede un modello freemium, con servizi gratuiti e a pagamento in modo da essere sostenibile nel lungo periodo. Ha raccolto 50mila dollari in crowdfunding. Parte dal Ghana, ma prevede di arrivare in altre nazioni.” Per approfondire ecco l’articolo originale: http://www.guardian.co.uk/books/2013/may/19/library-internet-access-africa-container-librii