aprile2016-2“Il mondo è iniziato senza l’uomo e troverà il suo compimento senza di lui.” (Claude Lévi-Strauss) – “Corri, nasconditi, combatti!” Questi, in stretta successione, sono i consigli che gli esperti ci suggeriscono nel malaugurato caso di uno sconvolgimento planetario, un attentato terroristico come di un’invasione di morti viventi. E noi li tremanti ad averne paura. Tuttavia esistono altri eventi, ben più rischiosi (ovvero che hanno una maggiore capacità di fare danno e probabilità di accadere) e che, invece affrontiamo senza alcuna remora…

aprile2016-5“Oggi gli scienziati definiscono la swarm intelligence come “la proprietà di un sistema, in cui il comportamento collettivo di agenti (non sofisticati) che interagiscono localmente con l’ambiente produce l’emergere di pattern funzionali globali nel sistema.» (Massimo Temporelli)

Parliamo di evoluzione.

Parliamo di intelligenza.

Parliamo di reti e di reti sociali.

Parliamo di moda, VIP che creano tendenze, trend.

Parliamo di scenari futuri e di apocalissi venture.

Si fa un gran parlare.

Poi ci risvegliamo alla realtà in preda all’ansia, non troppo diversi da Gregor Samsa il personaggio della metamorfosi kafkiana che,“svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo.”.

Ma che c’entra Star Trek in tutto questo?

Nulla, temo…

aprile2016-4“Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni.”(Martin Luther King)

… ma non perché nella ormai cinquantennale saga non si possa trovare un qualche riferimento filosofico ed etico per quasi tutto, ma perché l’attuale società sta virando (corsi e ricorsi) sempre più verso una deriva fascista, razzista e conflittuale.

Un pericoloso sistema di equazioni si sta diffondendo: quello che accosta all’etica il termine “buonismo” inteso con un’accezione totalmente dispregiativa.

Ed è un chiaro sintomo dissociativo dalla realtà: si instilla il timore della diversità per alzare muri e limitare le libertà personali, ma la sola soluzione suggerita ai problemi veri e contingenti è…

Indovinate un po’?

aprile2016-3“I governi non hanno interesse a placare le paure dei cittadini, piuttosto alimentano l’ansia che deriva dall’incertezza del futuro spostando la fonte d’angoscia dai problemi che non sanno risolvere a quelli con soluzioni più “mediatiche”. Nel primo genere rientrano elementi cruciali della condizione umana come lavoro dignitoso e stabilità della posizione sociale. Nel secondo, la lotta al terrore. Non c’è dubbio sul ruolo che la comunità musulmana deve giocare per combattere la radicalizzazione, dobbiamo comprendere però che solo la società nel suo insieme può sradicare la minaccia comune. Le prime armi dell’Occidente nella lotta contro il terrorismo sono inclusione sociale e integrazione.” (ZygmundBaumann)

…E purtroppo per noi, l’unico strumento democratico e civile che possiamo mettere in campo per confrontarci con una realtà fondata sul conflitto è il “locus”, la parola.

Ma sulla superficie di un pianeta, dominato dal rumore bianco dei fake, della disinformazione e dalla controinformazione, dei troll, dell’analfabetismo funzionale, delle odiologie, degli stomaci avidi e della paure fittizie, ci accorgiamo che è estremamente difficile riuscire a far ascoltare la nostra pacata razionalità.

Tuttavia, come sosteneva Kipling, “Le parole sono la più potente droga usata dall’uomo.” e forse la chiave al problema sta nel trovare il giusto media e la corretta codifica per veicolare il nostro messaggio, direttamente dalla fonte al destinatario.

Già, tutte belle parole, ma in pratica?

In più occasioni, dal ponte della nostra Enterprise virtuale, abbiamo parlato della narrazione fantastica, dei suoi contenuti semantici ed emotivi e se veramente (citando un editoriale di Natalino Balasso)“Il mondo è un racconto e ognuno crede a ciò che più gli è utile per dare fondo ai propri sentimenti…” allora l’unica strada è raccontare una favola alternativa, magari sotto le mentite spoglie di un universo parallelo.

In questo modo forse (oh, non è che ci sia proprio una garanzia in questo) si potrà raggiungere il cuore delle persone, più che con il veleno diffuso sul web, più che in un infinito processo giuridico, più che con una manifestazione di piazza che termina nell’indifferenza o, peggio, nella violenza di un conflitto.

Illuminare con le parole giuste la parte ancora pulita dell’animo umano, con un meccanismo di diffusione virale, quello del passaparola?

Perché no, forse vale la pena di tentare, dopotutto “Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi.”

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