“- A new red shirt?
– Yeah.
– Cotton?
– Kevlar.”
§ WebTrek Italia, le “magliette rosse” e l’Infosfera.
In un suo recente articolo, Marco Alfieri, direttore del portale Linkiesta scrive: “Sono stati gli ultimi fuochi di un modello al capolinea: la produzione fordista di notizie generaliste basate su un monopolio (all’epoca naturale) informativo, ormai eroso dalla rivoluzione tecnologica e l’avanzata dei giganti di Silicon Valley. Quando poi sette-otto anni fa la crisi economica ha incrociato la disintermediazione tra contenuti e contenitori, la frittata era già fatta ma abbiamo continuato a fare finta di niente”.
Così com’è, fuori da qualsiasi contesto, è una frase poco significativa, ma se applicata alla storia di questo blog (ex-portale e prima ancora fanzine) assume un diverso significato.
Attenzione, non stiamo qui parlando di una mera questione di format internettiano: il senso stesso del nome WebTrek Italia è quello di una struttura logica che ha portato a condividere chiavi di lettura a migliaia ed eventi narrativi: una sorta di contesto dinamico, insomma, in grado di dare una prospettiva ad un sistema codificato quale è la cultura fan-pop degli ultimi decenni.
E proprio nel tempo abbiamo filtrato, orientato, evidenziato, suggerito migliaia di idee, concetti, memi.
Come , ad esempio, quello delle “magliette rosse” di Star Trek, ovvero di quei personaggi minori e sacrificali destinati a morire per esigenze di copione, ruolo che nessuno di noi vorrebbe mai interpretare, ma che (fatte le debite proporzioni) la vita ogni tanto ci assegna.
Oggi WebTrek Italia si trova nell’Infosfera, universo/insieme, virtualmente infinito, che si identifica con la globalità delle informazioni, digitali, analogiche, elettroniche, cartacee, verbali: non a caso Luciano Floridi, filosofo dell’informazione, parla di spazio (semantico) “costituito dalla totalità dei documenti, degli agenti e delle loro operazioni”.
Poco ci importa, in questa sede, del formato semiotico o delle trasformazioni operate dagli attori/agenti sul messaggio: alla fine dei giochi ogni forma di comunicazione che in questo locus avete mai trovato è stata un semplice strumento per trasmettere cultura (trek).
Dove con il termine “trek” intendiamo proprio un sentiero poco battuto o, meglio, una pista ancora da tracciare, che poi è la missione (ultra) quinquennale che ci siamo posti e che continua (giornalmente su Facebook) in collaborazione con ogni persona che si senta “webtrekker”.
E pertanto, anche se il colore della vostra maglietta vira al rosso, portatela con con fierezza e a passo di danza senza nessuna paura, anzi, come dice Marco Paolini: “Se non fai niente la paura aumenta. La speranza la devi costruire, la speranza è una capacità. Se riesci ad immaginare di poter fare qualcosa, sei libero di costruirtela. Se non lo fai, se ti rassegni al realismo, sei miseria.”
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