“Guardati dal Jabberwock, figlio mio! Dalle sue ganasce che mordono, dagli artigli che ghermiscono!” (Lewis Carrol)

…Ma forse, a ben pensarci, quell’idea di razionalità che ci porta alla convinzione di avere tutto sotto controllo è solo il frutto di un’illusione diurna: non appena scendono le tenebre della notte…

… Eccoci qui, a progettare il futuro, a pensare a noi stessi nel tempo, a capire dove ci porteranno le scelte dei nostri leader e persino – in alcuni momenti di esaltazione – a proclamare la conoscenza di quali saranno le sorti dell’intero genere umano.

Sfortunatamente (o fortunatamente?) le cose sono sempre più complesse di quanto appaiano e di profeti (o di analisti) con premonizioni ne esistono veramente pochi: dopotutto la vita si svolge all’insegna di necessità storiche, di vincoli fisici, ma anche di caos e casualità.
L’intero corso della vita rientra, a meno di non scendere a livelli quantistici, in nebulosi intervalli di confidenza, tanto affidabili quanto gli exit-poll che vengono strillati ancora durante lo spoglio delle elezioni.
Nessun ambito di certezza, dunque bensì l’imponderabile e questo, inesorabilmente, ci fa tornare bambini: cosa si nasconde nell’oscurità?
O, solamente la Paura del buio?

Gli psicologi definiscono la “nictofobia” come una paura persistente, anormale e ingiustificata dell’oscurità, una fobia comune nei più piccoli ma che in alcuni casi si può osservare anche negli adulti nei quali, alimentato dalle più fervide delle immaginazioni, risveglia pericoli possibili quanto immaginari.

Che sia, come sosteneva Sigmund Freud, una manifestazione derivante dall’ansietà di separazione?
O magari, come tentarono di provare in una serie di esperimenti sui topi negli anni ’60, il senso di ansia e disagio che proviamo nell’oscurità, è causata dalla secrezione di un particolare ormone (chiamato la “scotofina”) nel nostro cervello?

Ma forse, come racconta Stefano Bartezzaghi, in un suo recente editoriale, si tratta piuttosto di quel “…certo non-so-che, […] di un capriccio del destino, uno sfavore degli dei, qualcosa che facciamo dipendere dal sentimento di chi un sentimento non dovrebbe averne […] L’intero mondo contemporaneo sembra stabile e non è poiché nasconde spaventose energie che dormono di un sonno leggero.”